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Gauche Caviar: interpretazione autentica (e narcisista) di Fulvio Abbate

L’altro pomeriggio, in libreria, ho visto per caso un volumetto, tutto rosso con una scritta dorata. Sono stato attratto dal nome dei due autori: Fulvio Abbate e Bobo Craxi. E, subito dopo, dal titolo e dal sottotitolo: “Gauche Caviar. Come salvare il socialismo con l'ironia”. Edito poche settimane prima da Baldini+Castoldi. L’ho preso subito, e non me ne sono pentito.

Prima di iniziare a leggerlo, però, ho chiesto ad uno degli autori di fornirmi le giuste istruzioni per approcciarmi a questo pamphlet, tanto colto quanto ironico. In una piacevole chiacchierata con Fulvio Abbate ho capito come maneggiare quest’opera e, ovviamente, intendo condividere quelle suggestioni in questo articolo – con il beneplacito dell’autore, che ringrazio per la cortesia e la disponibilità.

 

Come nasce l’idea di scrivere “Gauche Caviar. Come salvare il socialismo con l'ironia”? E come nasce la collaborazione con Bobo Craxi?

Nasce tutto da un’amicizia iniziata a Ravenna, a un congresso della Federazione Giovanile Socialista, dove ero stato invitato da Roberto Sajeva, in quell’occasione ho conosciuto Bobo Craxi. Lì è stato l’inizio di una complicità amicale, nonostante io venga da una formazione politica più comunista e anarchica della sua, prettamente socialista.

Dall’amicizia è nata una collaborazione sul mio canale youtube: “Teledurruti”. Lì, all’interno di una rubrica chiamata proprio "Gauche Caviar", abbiamo affrontato i discorsi più disparati, che comprendevano tutto lo scibile umano e politico, attraverso la lente dell’ironia.

È iniziato tutto così, ed era il 2015. Fino a decidere di scrivere questo nostro pamphlet, “Gauche Caviar”, appunto.

 

Secondo lei si può davvero salvare il socialismo, in quest’epoca di relativismo sfrenato e di egoistico opinionismo?

Partiamo da una premessa: credo nell’idea di rivolta, un concetto libertario, assai diverso dall’idea della rivoluzione, che invece implica la nascita di uno Stato vero e proprio, con tutto ciò che di autoritario questo comporta.

La rivolta solleva la bandiera rossa, a partire dai giorni della Comune di Parigi.

Oggi dobbiamo aver presente che ci troviamo in un mondo di macerie. Però non si può cancellare l’idea della rivolta, dell’uguaglianza e della giustizia. “I filosofi hanno finora interpretato il mondo, adesso si tratta di trasformarlo” – dice Marx.

 

È tutta colpa della politica o anche gli elettori hanno una certa responsabilità se ci ritroviamo la classe dirigente attuale?

Le classi dirigenti sono modeste per definizione, perché i migliori vengono sempre espulsi. Ciò che prevale è la mediocrità. La selezione avviene sempre scegliendo proprio i mediocri, perfetti esecutori: sono i servi che fanno il padrone.

Né io né Bobo aspiriamo al potere. Questo libro è una concessione alla fantasia, all’estro individuale, all’ironia. Ed è un libro di due persone colte.

 

È davvero con l’ironia che verrà salvato il socialismo?

L’ironia salva l’intelligenza e l’intelligenza è una risorsa individuale, per interpretare il mondo e per sfuggire alla stupidità, all’ovvietà, a tutto ciò che è ottuso.

Nel libro c’è un compiacimento di questa complicità mia e di Bobo, con richiami ad altri duo famosi, del tenore di Marx ed Engels, Simon & Garfunkel o, per tornare all’ironia, Stanlio ed Ollio.

Nel libro c’è anche una componente fortemente narcisista, oltre a quella politica ed ironica, che personalmente rivendico.

 

Cosa trova tra le pagine di “Gauche Caviar” il lettore che se lo ritrova tra le mani? Quali sono le istruzioni per l’uso di questo testo?

È un testo politico, letterario di due persone che hanno una memoria storica esatta. Questo è il primo concetto da tener presente in un mondo come il nostro, nel quale la memoria è assente. Inoltre, è anche una concessione al lusso dell’intelligenza, del piacere, del viaggio.

 

Potremmo definirla un uomo di sinistra? Cosa succede oggi ad un uomo di sinistra quando si trova nell’urna elettorale e deve votare per eleggere il suo rappresentante?

È un falso problema, perché rispondo unicamente a me stesso. Mi limito a notare che tutte le organizzazioni di sinistra versano in una crisi irreversibile. Mi basta avere coscienza del mondo. Il libro, in ogni caso, trascende la contingenza. "Gauche Caviar" è una testimonianza letteraria, politica. Una conversazione sulla storia, con tutti i suoi paradossi.

 

Cosa si aspetta da questo libro? Cosa, per lei, potrebbe considerarsi un successo in termini di rapporto autore-libro/lettore-società?

Semplicemente la percezione che chi lo ha scritto trascende ogni luogo comune, compresi i luoghi comuni politici.


 

Gauche Caviar: gli autori.

 

Fulvio Abbate, scrittore, è nato a Palermo nel 1956, vive a Roma. Ha pubblicato i romanzi “Zero maggio a Palermo” (1990), “Oggi è un secolo” (1992), “Dopo l’estate” (1995), “La peste bis” (1997), “Teledurruti” (2002), “Quando è la rivoluzione” (2008), “Intanto anche dicembre è passato” (2013), “La peste nuova” (2020).

E ancora, tra l’altro, “Il ministro anarchico” (2004), “Sul conformismo di sinistra” (2005), “Roma vista controvento” (2015), “LOve. Discorso generale sull’amore” (2018), “Quando c’era Pasolini” (2022). 

Nel 2012, il Collège de ‘Pataphysique di Parigi lo ha insignito del titolo di Commandeur Exquis de l’Ordre de la Grande Gidouille. 

Teledurruti è il suo canale YouTube, dove l’avventura mediatica di “Gauche caviar” insieme a Bobo Craxi ha avuto inizio nel 2015.

Twitter @fulvioabbate

 

Vittorio “Bobo” Craxi, uomo politico, socialista, dirigente di partito, già parlamentare, è stato membro del Governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi con l’incarico di sottosegretario agli Affari esteri. È analista di politica estera per Tgcom24 e collabora con altre testate giornalistiche. Ha pubblicato: “Route el Fawara Hammamet” (Sellerio, 2003), “Lettere da Barcellona” (Biblion, 2008), (Altre lettere da Barcellona (Biblion, 2021). Milano, Hammamet, Trapani, Barcellona, Roma le città in cui ha vissuto.

Twitter @bobocraxi

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