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Fenomeno Cicalone

Da settimane non si parla d’altro. Cicalone giustiziere, Cicalone sciacallo, Cicalone spia, Cicalone vendicatore. Insomma, come sempre, ognuno ha la propria idea ed è giusto che sia così. Sarebbe anche auspicabile, prima di farsi un’idea degna di tale nome, conoscere i fatti.

Andiamo con ordine. Chi è Cicalone e perché è diventato un fenomeno mediatico?

 

Cicalone – al secolo Simone Ruzzo – è un ex pugile e youtuber che denuncia sui social il degrado nelle periferie, nelle stazioni e nei quartieri abbandonati, troppo spesso per mancanza di risorse quando non di volontà politica, dallo Stato.

Nelle ultime settimane è diventato interessante per i mass media – ha fatto notizia, come si dice in gergo – per aver registrato ladri e borseggiatori che albergano indisturbati nella metro di Roma.

Lui e i suoi collaboratori – tutti atleti fisicati e conoscitori di tecniche pugilistiche, che in questi casi non guastano mai – disturbano i ladri in metro nello svolgimento della loro attività.

Li disturbano registrandoli con le telecamere e ponendo loro delle domande. Questi, i ladri, qualche volta rispondono con le classiche, patetiche giustificazioni dei delinquenti da quattro soldi – sempre coprendosi il volto, vergognandosi (forse) di essere approfittatori di donne anziane, disabili o turisti ingenui e indifesi che viaggiano in metro – e, qualche altra, minacciano Cicalone e i suoi di rappresaglie violente di gruppo.

 

Per questa attività lo youtuber è stato più volte ringraziato in metro dai pendolari che, grazie al suo intervento, hanno evitato il furto. Da alcuni salotti televisivi e dalle poltrone di qualche dirigenza sindacale, invece, qualcuno ha accusato Cicalone di essere un giustiziere fuori legge, perché le azioni che lui si arroga il diritto di compiere contro i delinquenti sono appannaggio dello Stato e delle forze dell’ordine. Per non parlare di quelli che lo accusano di farlo per soldi.

 

Mi premono paio di considerazioni, rispetto a Cicalone e alla sua attività di denuncia.

La prima è semplice: se Cicalone impedisce, con la sua azione, il compimento anche di un solo furto ai danni di semplici cittadini che si trovano in metro, allora bene venga Cicalone – a condizione, sia chiaro, che lui e i suoi collaboratori non usino violenza anche in caso di flagranza di reato (cosa, peraltro, ad oggi mai successa).

 

La seconda considerazione, in risposta a quanti lo accusano di farlo per soldi, è questa: e quindi?

Cicalone crea contenuti web per lavoro. Il suo mestiere è quello di filmare situazioni della vita di ogni giorno e sperare che siano appetibili dai follower. Tratta i temi che preferisce e se il suo pubblico cresce mentre racconta una parte di società, vuol dire che ha fatto bene il suo lavoro.

 

La realtà sulla quale si è concentrato nelle ultime settimane si è rivelata interessante, perché riguarda la vita di gente comune che ogni giorno subisce prepotenze e soprusi da delinquenti fuori controllo, da ladri impuniti e ben organizzati che nessuno ferma.

Questo gli fa raggiungere migliaia di visualizzazioni? Ben venga. Da quelle visualizzazioni guadagna? Ben venga, del resto è il suo lavoro.

 

I cittadini perbene, in cambio, ne hanno un vantaggio e i ladri ne escono sconfitti. Mi pare ci guadagnino tutti, in attesa che lo Stato si sostituisca a Cicalone – dal momento che il contrario, ad oggi, è l’unica cosa ben riuscita.

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